Il
Cane Lupo di Saarloos
"Leendert
Saarloos" (16/11/1884 - 13/01/1969), professione cuoco, etologo
per passione.
Lavorava per una compagnia di navigazione; amante della natura, ad ogni
attracco della nave ove prestava servizio, e per tutto il tempo che
gli era concesso in libera uscita, soleva andare in esplorazione dei
territori naturali della località, per conoscerne la fauna selvatica.
Ossessionato in maniera eccitante dall’idea di riuscire a creare
una razza canina che più di ogni altra risultasse l’esatto
connubio fra Cane e Lupo, nei primi anni del 1920, si dedicò
allo studio della genetica. Lasciò così il mare per immergersi
nella sua vera passione. Desiderava fortemente riuscire a regredire
la decadenza strutturale psico-fisica del Cane, deficitaria rispetto
agli avi, per tornare il più possibile al primo stadio di selezione.
Desiderava fortificarne mente e fisico, rendendolo più resistente
alle malattie e allo stress, rimettendo in lui, i sensi del Lupo e la
sua vigoria.
Più di ogni altra razza, egli amava il Pastore Tedesco e, l’idea
che la selezione lo stesse indebolendo, mise in moto fra le sue aspirazioni,
quella di renderlo un Cane più robusto e ancor più duttile
per l’addestramento.
Per
il suo lavoro scelse 3 pastori tedeschi. Il capo stipite Gerard van
Fransenum (V. Stubersheim x Irmhuld Wotan), Pastore Tedesco di origine
prussiana, le cui linee di sangue (Gerard's Axel) erano rinomate per
le grandi doti addestrative sperimentate nella prima guerra mondiale,
erano difatti cani al servizio dell'esercito.
Il 15 settembre 1934 Saarloos registrò ufficialmente il suo allevamento
Van de Kilstroom al Kennel Club dei Paesi Bassi.
Nel suo allevamento erano presenti due Pastori Tedeschi Asta Van de
Kilstroom e Axel Van de Kilstroom dai quali nel 1935 nacque una cucciolata,
tra i cuccioli venne scelta Assia Van de Kilstroom che entrò
a far parte insieme a Gerard della selezione del Cane Lupo di Saarloos.
La capostipite lupina venne rappresentata da Fleur una Lupa Europea
discendente dal ramo dei Lupi Siberiani, acquistata allo Zoo di Blijdorp
a Rotterdam. Sembra però che questa Lupa, sia stata colpita,
ancora cucciola, da una malattia che la portò alla morte.
Non intimorito dall’evento che avrebbe dovuto far vacillare le
sue convinzioni che il Selvatico è più resistente alle
malattie, comprò una seconda Lupa, sempre allo Zoo di Rotterdam
e chiamò anche lei ‘Fleur’ – nota curiosa:
tutte le sue Lupe, acquistate per rigenerare il sangue lupino durante
gli accoppiamenti per la selezione della nuova razza, le chiamò
Fleur.
Nel 1937, finalmente dalla coppia Gerard - Fleur nacque la prima generazione:
tre cuccioli , i quali però morirono poco dopo (un mese circa)
di peste, probabilmente portata da un visitatore. Ancora una volta senza
perdere il coraggio Leendert Saarloos, l’anno successivo, fece
riaccoppiare il suo Pastore e la sua Lupa, e vennero alla luce due femmine
grigie – Pittah e Fleurie – e un maschio – Barrè.
Anche questi tre cuccioli si ammalarono e solo le femmine sopravvissero.
L’importanza di avere un maschio dall’unione del sangue
Lupa-Pastore era oltremodo necessaria, e nella primavera del 1938, Gerard
e Fleur figliarono nuovamente: sei femmine e un maschio fu il risultato
della monta. In ricordo del piccolo Barrè, il maschio venne così
chiamato. Barrè rimase nell’allevamento, le sorelline furono
affidate.
Nota
curiosa: tutti i soggetti affidati, sono rimasti di proprietà
di L. Saarloos. I maschi sono stati affidati castrati. In questo modo
potevano essere tenute sotto controllo le nascite ed essere evitati
incroci di sangue non voluti.
Nello stesso anno
furono accoppiati anche i due Pastori Tedeschi Gerard Van Fransenum
e Assia Van de Kilstroom, da questa cucciolata rimasero in allevamento
un maschio e una femmina Max e Dela Van de Kilstroom.
La
nuova
generazione ebbe inizio dalla cucciolata di Gerard con la figlia Fleurie
(anno 1939). Ciò portò ad avere nelle linee, il 75% di
Pastore su il 25% di Lupo. Tale scelta fu effettuata per eliminare l’innata
riservatezza del Lupo. Nacquero sette cuccioli. Di questi sette ne tenne
per sé due – Largo e Kaja.
Kaja è la prima marrone della storia della razza, il che zittisce
le dicerie intorno alla quale, successivamente, furono inseriti Huskys
negli accoppiamenti.
Nel 1940, Saarloos fece unire Largo con la sorella Dela (figlia di Gerard
e Assia – Assia è figlia di Axel e Asta – nota curiosa:
di Assia e dei suoi genitori non si sa molto, risulta addirittura dal
database mondiale del Cane Lupo di Saarloos, che Assia sia nata nel
1935, e quindi devono esserci stati necessariamente altri accoppiamenti
di Pastore-Lupa, precedenti a quello reso noto come primo del 1937.
Probabilmente se non sono stati menzionati in maniera riguardevole,
forse non tutti i nascituri riportavano caratteristiche similari, e
quindi solo i soggetti che più si avvicinavano all’ideale
immaginato, sono stati poi presi in considerazione).
Da Largo e Dela nacquero tredici piccoli, dei quali sette rimasero,
fra questi: Tarzan. Lo stesso anno anche Barrè e Fleurie ebbero
otto cuccioli. Due entrarono nel gruppo di riproduzione, un maschio
e una femmina. La femmina, secondo le osservazioni di Saarloos, risultò
più idonea del maschio che più in là, consegnò
allo Zoo di Rhenen.
Nel 1941, è la cucciolata di Phitta con il fratellastro Max (figlio
di Gerard e Assia) a renderlo estremamente orgoglioso. È forse
la prima volta che tutti i nati, rispecchiano le peculiarità
volute dall’allevatore, la timidezza non era manifesta mentre
apparivano le doti del capo-stipite Gerard. Questi soggetti furono tutti
arruolati per il servizio d’ordine della polizia. E nella stessa
primavera anche Fleurie e Max ebbero i piccoli.
Saarloos cominciò a credere molto nella sua selezione. Le impressioni
che riceveva dall’esterno erano gratificanti. Le richieste per
i suoi CaniLupi aumentavano.
Ufficializzò finalmente il nome della sua nuova razza ‘European
Wolfdog’ e del suo allevamento ‘Van de Kilstroom’.
Il
riconoscimento dal Kennel club Olandese giunse nel 1942 e a livello
nazionale non arrivò che nel 1975, quando il nome fu cambiato
in Saarloos Wolfhound in memoria del suo fondatore morto nel 1969. In
molti pensano che la tardata ammissione al libro genealogico delle razze,
sia dovuta ad alcune ostilità politiche, non ultima forse quella
della SW.
Negli
anni intercorsi fra 1941 e il 1969, l’allevamento dei CaniLupi
di Saarloos subì alti e bassi. La seconda guerra mondiale fu
parte in causa del declino e nel 1950, un virus lo indebolì ulteriormente.
Vani furono i consigli degli amici di vaccinare gli Animali. Saarloos
era convinto che non si trattava di un’epidemia da virus. Nel
1955 fortificò la progenie inserendo altro sangue lupino, con
‘FleurII’ scegliendo come maschio per il primo accoppiamento
‘Barnun Van de Kilstroom’ (figlio di Zanzibar Van de Kilstroom
– Almadin x Circe – e Petronella Van de Kilstroom –
Tarzan x Dewata – unione del sangue di Largo, Fleurie, Max e Phitta).
E nel 1963 con FleurIII scegliendo come primo maschio per l’accoppiamento
il suo preferito ‘Yro Van de Kilstroom’ (figlio di Damascus
Van de Kilstroom – Tarzan x Dewata – e Odile Van de Kilstroom
– Astor x Olivia /unione del sangue di Tarzan, Dewata, Circe,
Zanzibar).
Questo però, riportò nell’allevamento, quella diffidenza
che tanto, Saarloos, fece per eliminare. Da non intendere l'intento
con l'assolutismo della deiezione, perchè di fatto, egli voleva
selezionare un Cane che non mostrasse riguardo per tutto ciò
che era al di fuori della sua sfera e di quella del suo Branco, che
lo tenesse in considerazione si, ma con la dovuta diffidenza che lo
avrebbe indotto a valutare prima di prendere delle decisioni. Io direi
che la definizione più giusta per il grado di diffidenza che
avrebbe voluto è: saggezza!
La
sua delusione più grande fu quella di non essere riuscito a creare
un nuovo Cane da lavoro, superiore, rispetto alle razze già esistenti,
nella robustezza fisica e nell’intelligenza.
Fortunatamente
i meravigliosi esemplari non perirono con lui, grazie alla figlia Marijka
e al supporto dell’Associazione Olandese.
Il
primo impiego del Cane Lupo di Saarloos lo troviamo nella guida per
ciechi, la sua natura diffidente, lo porta ad essere circospetto, quindi
l’idea di un cane cauto nelle situazioni nuove o possibilmente
rischiose ha portato a credere di poterlo impegnare in maniera positiva.
Di certo nell’era moderna questo non potrebbe più essere
(e di fatto non lo è), vista la caotica vita del contemporaneo.
La
seconda mansione accordatagli fu il soccorso, la Protezione Civile Olandese
lo addestrò per tale opera.
Nota
curiosa – Yro, addestrato personalmente da Leendert Saarloos,
alla fine degli anni sessanta passò il test per il salvataggio.
La
capacità di apprendimento del Cane Lupo di Saarloos è
sorprendente, oltremisura, e non parlo solo della sua intelligenza,
ma anche della velocità con cui apprende. Di certo questo non
sopisce la sua innata diffidenza lupina, tale caratteristica infatti
è il suo personale gioiello che lo distingue nel mondo. Di tale
prerogativa, l’Associazione Olandese, che lo protegge dalle ibridazioni
delle persone che tanto vorrebbero farne un’ottima occasione di
alto commercio, ne ha fatto una dote fondamentale per il riconoscimento
della razza.
La
serietà delle persone innamorate del Cane Lupo di Saarloos è
facilmente riscontrabile negli allevatori che lottano per essa. Non
affidando a chicchessia le loro creature, confermano l’amore che
nutrono per esse.
Non
ringrazierò mai abbastanza la signora Alexandra Windl per avermi
dato la possibilità di conoscere così da vicino e con
continua crescita, questo stupendo Animale.
Il primo Cane
Lupo di Saarloos e stato importato in italia dal Sig Rinauro Giancarlo
nel 1998 e si chiamava Oural du Plateau Ardennaise.
Il
Cane Lupo di Saarloos dentro al mio cuore.
Cane
Lupo nel nome, Lupo nell’aspetto e nell’anima.
Lupo fuori e dentro. Regale e schivo, affettuoso e diffidente. Agile
e veloce. Placido, tranquillo, infantile e rispettoso. Predatore potente.
Sicuro nelle faccende del Selvatico, determinato nelle sue azioni.
Del Cane riporta solo la prospettiva, molto pratica e conveniente, di
un Animale Addomesticato.
La
prima volta che incontri un Saarloos, hai l’impressione di essere
entrato in un film. Sei lì, davanti ad un piccolo Lupo che sta
studiando ogni tuo movimento. Ti guarda a distanza, annusa l’aria
per scoprire quell’odore nuovo di cosa sa. La coda non è
alta e non è in mezzo alle gambe, a seconda del fatto che sia
solo o in compagnia di un altro membro del suo branco, questa viene
portata in modo del tutto particolare. Le orecchie si muovono in continuazione,
sono due piccoli radar che captano ogni suono fra voi e alle vostre
spalle. Dopo avervi conosciuto da distanza di sicurezza, se il vostro
odore gli ispira fiducia, che è la prima cosa a dover conquistare
di Lui, la sua curiosità lo porterà a tentare un avvicinamento.
In tutto questo voi siete lì, che non sapete cosa fare, ammaliati
da un simile atteggiamento, visto solo nei documentari.
I movimenti sono lenti, studiano, uno scatto può accrescere la
diffidenza, da non confondere con la paura, il Saarloos non è
un Animale pauroso, i suoi atteggiamenti sono di non fiducia nell’essere
umano, atteggiamenti tramandati dal sangue del Lupo, di accertamento
sulle cose non conosciute, di apprendimento su esperienze dirette.
Se
hai studiato i Lupi, se sei riuscito a captare i mille segnali descrittivi,
e sei riuscito a leggerli nei tuoi compagni Cani, hai qualche possibilità
di avvicinare un Saarloos.
Conquistare
un Cane Lupo di Saarloos è una vera ‘conquista’.
Non si concederà a te fino a che non si sentirà al sicuro.
Se vuoi essere accettato nel suo branco devi essere talmente equilibrato,
talmente forte nel tuo Animo Selvatico, affinché Lui possa vedere
in te un Lupo, non un Uomo.
Se vuoi che Egli faccia parte del tuo branco, devi comportarti come
Mamma Lupo e Papà Lupo. Nel branco naturale non ci sono compromessi,
c’è sincerità; non ci sono costrizioni, c’è
rispetto; non ci sono nevrastenie, c’è equilibrio.
Nel branco naturale non ci sono padroni e proprietari, ci sono mamma,
papà, fratelli e sorelle.
Il
Saarloos adora dormirti accanto, consumare con te il cibo, con te correre
a perdifiato e giocare i ‘giochi di predazione’ e, a seconda
del ruolo che investe, ti riporta le ‘prede’ o te le mostra
vittorioso; un Saarloos, fiuta la tua traccia e ti riempie di baci come
i cuccioli; un Saarloos, ti chiede cibo dalla bocca, per te danza e
per te lotta; non convincerai mai un Saarloos a lavorare con te se non
troverà una giusta motivazione in quello che gli stai chiedendo;
un Saarloos, non camminerà al tuo fianco per eseguire uno stupido
esercizio di obbedienza, no, Egli ti camminerà accanto per unirsi
al tuo cammino e, a seconda del suo ruolo nel branco, sceglierà
di farlo alla tua destra o alla tua sinistra o leggermente arretrato.
Non
è un Cane da lavoro, non è un Cane da città, non
è un Cane da compagnia, spero che non sia mai un Cane di moda…
è un Animale che deve vivere nel branco, non può vivere
isolato, deve dividere la casa con i suoi occupanti, non deve essere
lasciato solo in giardino;è capace di saltare con un balzo dalla
posizione di fermo, due metri di altezza; se non si sente parte del
branco può decidere di andarsene senza pensarci due volte, per
andare a cercare un branco suo… è un Cane Lupo di Saarloos,
un Lupo a portata di mano
Allevamento
Parlando
di allevamento in generale, quel che un allevatore d.o.c. cerca di selezionare
nella propria razza, è l’omogeneità. Gli standard
di razza permettono una piccola elasticità di modello, ma la
scelta prevale sempre sulla media delle caratteristiche richieste: né
alto né basso, né grosso né piccolo, né
tonto né cattivo, attivo all’occorrenza placido in assenza
di stimoli… l’allevatore cerca di fornire al mercato cucciolate
omogenee nel carattere e logicamente nel fisico, in modo da poter garantire
un prodotto conosciuto nel più piccolo dettaglio. Un cucciolo
uguale all’altro senza sorprese di folgorazioni improvvise.
Nel Saarloos ciò di cui si tiene più conto è l’impronta
lupina: Animali docili come solo il Lupo sa essere, equilibrati nel
rispetto del Branco, socievoli nella comunicazione familiare, diffidenti
con la civiltà, resistenti alle malattie.
In
una cucciolata naturale esiste un branco completo.
Nel
naturale, la non possibilità di commettere sbagli, pena la vita,
detta questa semplice regola. Non possono esistere doppioni e doppioni
di soggetti dominanti o gregari nell’ambito di un unico territorio.
Il branco deve avere la coppia Alfa, e il soggetto Omega, completato
dai soggetti che collegano Alfa e Omega. Gli uni senza gli altri non
avrebbero ragione sulla sopravvivenza. Capi, balie, cacciatori, giullari
e sentinelle sono il branco.
Le loro diversità sono presenti nella mente e nel fisico, un
tallonatore, ad esempio, sarà agile e veloce, longilineo e scattante,
al contrario di Beta che potrebbe essere il grosso elemento del branco.
Beta ha il compito di mantenere l’equilibrio di Alfa, di proteggere
Alfa e a volte anche di occuparsi dei suoi cuccioli. Nel fisico mostrerà
tutta la sua potenza.
Pensiamo ora se nella cucciolata che nascerà, ci fosse l’omogeneità
voluta dagli allevatori… cosa accadrà nel branco quando
i nascituri arriveranno al quinto stadio di crescita?
Ho
guardato attentamente le piante:
le foglie non sono mai una identica all’altra,
anche se sono sullo stesso ramo.
In tutta la terra non c’è una foglia
Perfettamente uguale a un’altra.
Il Grande Spirito ha deciso così.
Per ogni Creatura Egli ha tracciato a grandi linee un sentiero:
Egli insegna la direzione e lo scopo,
ma lascia ognuna libera di trovarsi la sua strada.
Egli vuole che ognuna agisca in modo autonomo,
secondo il proprio istinto e obbedendo alla sua forza interiore.
Se il Grande Spirito vuole che le piante, gli animali,
i piccoli topi e gli insetti vivano in modo diverso,
quale orrore deve provare davanti a degli uomini
che fanno tutti le stesse cose.
Uomini che si svegliano tutti alla stessa ora,
che indossano vestiti comprati nello stesso supermercato,
che prendono la stessa metropolitana,
che arrivano nello stesso ufficio e fanno lo stesso lavora,
che fissano lo stesso orologio e
(la cosa peggiore)
hanno gli stessi pensieri.
Corvo
Zoppo (Sioux) tratto da” L’anima degli Indiani” di
Marcus Parisini
L’Olanda,
patria del Cane Lupo di Saarloos, e soprattutto la Germania, si stanno
battendo affinché questa razza possa continuare a rispecchiare
i canoni prescelti, ed è per questo motivo, che stanno tentando
di controllare ogni accoppiamento. La richiesta di monta deve pervenire
all’organo centrale, deve passare un esame e solo dopo l’approvazione
del consiglio potrà essere effettuata.
Non tutta l’Europa però si adegua a queste regole. Capita
infatti di incontrare esemplari di Saarloos, lupini nell’aspetto
e nei colori, ma oltremodo simili al Pastore Tedesco nel carattere.
Cani che probabilmente possono adattarsi meglio alla vita in città,
ma che non preservano le caratteristiche dello standard. Come pure è
possibile, incontrare soggetti portatori di malattie ereditarie o malati
loro stessi, fra i riproduttori di alcuni allevamenti.
L'Amore
verso una razza viene dimostrato attraverso i sacrifici che si fanno
nel suo nome; vittorie e sconfitte coronano il sogno di una vita; nessun
Animale deve essere vittima della speculazione dell'uomo.
I
nostri Lupi, sono uno differente dall’altro, nel fisico e nella
mente.
Arowen,
robusta, ossatura grossa, muscolatura sviluppata e potente, veloce nello
scatto, meno resistente nella corsa a lungo metraggio, determinata nel
morso e negli atteggiamenti. Autorevole e amorevole al contempo è
capace di avere il rispetto del branco con un solo sguardo.
Eowyn,
longilinea, leggera, nevrile, velocissima, scattante, si tuffa in avanscoperta,
sempre pronta ad esporsi per coprire la sorella. Balia affettuosa, giullare
all’occorrenza, sa farsi da parte nelle decisioni di Arowen, sa
uscire dalle situazione esibendo atteggiamenti infantili e sottomessivi.
Faal,
asciutto, scuro nel colore del pelo. Rapido e scaltro nei giochi predatori;
potente e ferma la sua presa. Sentinella in casa, quando io non sono
con loro, si sdraia sul davanzale della finestra per controllare la
situazione. Serio, diffidente con l’uomo, al suo arrivo ha trovato
nelle Saarloos la soluzione ai problemi di solitudine. Con il loro aiuto
è cresciuto equilibrato nei rapporti gerarchici.
Faal,
Arowen ed Eowyn formano uno stupendo nucleo familiare.
Entrambi nel momento dell’arrivo di un estraneo preferiscono rimanere
all’interno di casa. Si affiancano uno all’altro, mimetizzati
fra i colori del bel manto.
A
marzo 2012, un arrivo che ha coronato il mio sogno: RisingSun e RedLupo
Wakanda Tachunga, sono a casa. Ora, con i due Lupetti rossi, posso dire
senza dubbi, il nostro branco è un vero Branco. Ancora una volta
mi trovo a ringraziare Alexandra Windl per la fiducia dimostrata, scegliendo
di rispondere ''si'' a questo mio desiderio.
RedLupo, the
Real, forte e robusto, ossatura grossa, muscoloso e potente, sa
stare al suo posto ed emergere al momento giusto. Perlopiù silenzioso
quando si attiva in faccende da’’grandi’’, ma
oltremodo fanciullesco e docilmente infantile quando si relaziona con
Faal. Molto determinato nei giochi di predazione e nella cattura, molto
possessivo con l’oggetto catturato: con una potente sgrullata,
vince su tutti gli altri e si apparta.
Guarda l’estraneo, non lo teme ma, non conoscendolo preferisce
assumere l’atteggiamento di Arowen piuttosto che quello di Eowyn,
è ancora un cucciolone (13 mesi appena), se non fosse per l’allarme
dato dalla sorellina (Ekra), rimarrebbe impassibile a studiare, ma lei
lo mette un po’ sul chi va là!
RisingSun,
the Ekra, un rubino allo stato grezzo. Rossa nei modi e nei pensieri,
piccola e determinata, dolcissima e altrettanto pestifera. Sa prenderti
per la mano mostrandosi con gli occhioni di un cucciolo, e un attimo
dopo ti sgrulla le maniche dei maglioni come se si trovasse a dover
affrontare una vera preda. Le sue inibizioni non sono ancora molto radicate,
i suoi atteggiamenti sdolcinati sanno penetrarti nel più profondo
del cuore e al quel punto ‘’sei fatta!’’ sei
preda del suo potere ammaliatore.
Nel Clan è la sentinella, il trillo d’allarme che vorrebbe
osare più di quanto la sua forza le permette, e allora aggira
l’ostacolo, intimidendolo con un fare un po’ bisbetico e
una volta acquietata, come tutti i cuccioli, si fa comprare con un bocconcino
prelibato!
Il Clan, dal loro
arrivo è completo: abbiamo la femmina leader Arowen, il suo futuro
compagno Real, la Balia Eowyn e il suo alterego Faal, e infine il campanellino,
che la Natura ha mantenuto piccina ma il suo ardimento è grande
come quello di una vera Lupa, Ekra.
Spero
che il Cane Lupo di Saarloos non diventi mai il capriccio
di uomini inesperti e sempliciotti, che non diventi mai la
cornucopia di allevatori senza scrupoli, che rimanga una razza
protetta e controllata (come è nei Paesi fuori dei
confini Italiani), che l’avidità e la superficialità
di molti Italiani, allevatori e semplici privati, non ne faccia
scempio come è stato per il Cane Lupo Cecoslovacco
...
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27 maggio
2016 - il triste presagio
che il Saarloos potesse cominciare ad essere l'Idolo del momento,
si sta avverando. Cominciano le cucciolate frequenti e la
disinformazione su quello che si cela sotto al bell'aspetto
selvatico di questo Animale. L'uomo creatore dei disequilibri,
sta cercando di diffondere una falsa verità mostrandocelo
come un Cane poco diverso dagli altri o come un Lupo buono.
In nessuna delle versioni viene minimamente presentata la
possibilità che il tal soggetto possa non rispecchiare
le bugiardate raccontate, e semmai lo facesse, la colpa non
sarebbe che da attribuirsi ad una crescita educativa/sociale
errata, ossia: non portando fin dall'inizio la creatura in
mezzo al mondo, nel caos cittadino, ecco che questa creatura
potrebbe non mai superare la sua "paura del mondo"
(generalizzato in diffidenza, ma interpretata come terrore).
E alla diceria se ne affianca un'altra e un'altra ancora,
facendo credere che il Saarloos possa vivere con tutti e che
mai litigherà con un suo simile. Che nel periodo degli
amori, il maschio vivrà l'evento serenamente se staccato
dalla sua femmina. Che basta “abituarlo” a certe
''situazioni'' e queste diverranno “abitudini”,
e mai si sognerà di sclerare. Ecc ecc . Il che, e'
come dire che mai salterà un recinto di due metri d'altezza
e che mai scapperà se ha un problema con la famiglia.
Dei vari soggetti si sta cercando di selezionare i più
simili caratterialmente ai biscottosi Goldenini, in modo tale
che si possano, questi Lupi Buoni, portare negli asili e alle
festicciole dei tenerissimi bambini, per far vedere proprio
come Cappuccetto Rosso e' stata solo molto sfortunata ad essere
capitata in quell'epoca indemoniata. Eh si cara Cappuccetto,
ora la Bestia non c'è più perché Homo
Sapiens sapiens c'ha messo 'na pezza. Ora c'è la Balia
per eccellenza che potrà accompagnare tutti i bravi
sapiens, nel mondo fatato dell'ipocrisia!!!
E se un giorno mai, fra uno di questi nuovi Lupi Saarloos,
dovesse uscire fuori quello del lato oscuro della forza, sapremo
chi chiamare per epurare la zona... Luke Skywalker! No...
Gli AcchiappaFantasmi! No... Il CDA che tutela Mostropoli!
Po' esse'...ma se volete un'infallibile, allora chiamerete
uno dei tanti tecnici dell'allevamento che sanno tutto ma
proprio tutto di questi Mutanti!
Nasce
il nuovo dramma nel Cane Lupo di Saarloos, chiamato ''outcross''
ossia il mescolamento con altre
razze per ottenere sangue nuovo. ... !!! ... Che io sia daccordo
o meno, non fa molta differenza, però non posso non
chiedermi perchè, se c'è bisogno di uscire dalle
linee esistenti per arginare eventuali danni di ''consaguineità
o altro - malattie ereditarie ecc- '' (se è/sono questi
i problemi!!!), non si può integrare con il Cane da
Pastore Tedesco o con il lupo? D'altronde sono questi i Genitori
del Saarloos, non i vari Podenco, Svizzeri, Siberian, Elkhound
e chissà cos'altro che stanno usando... Possibile che
fra tutte le menti Saarloos non ce ne sia una a cui venga
in mente che in questo modo si uscirà dall'effige ''Cane
Lupo di Saarloos'' per entrare in una nuova ''avventura''?
... possibile che non ci sia un ''tecnico'' nel mondo Saarloos,
che abbia il potere e la capacità di dire che razze
del genere non faranno che marcare caratteristiche comportamentali
tali da rendere questi Cani Lupo ancor più ''strani''
e comunque fuori da ogni equilibrio psichico?! (con caratteristiche
eccentuate settorialmente).
''possibile
che si debba leggere sul sito AVLS che se hai un Cane che
assomiglia ad un Saarloos e vuoi partecipare al progetto,
puoi fare domanda di ammissione?!''
https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=nl&u=http://www.kilstroom.nl/&prev=search
- Allevamenti Kilstroom /
https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=nl&u=https://avls.nl/&prev=search
- Associazione AVLS
https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=nl&u=https://avls.nl/&prev=search
pubblicità dell'outcross Associazione AVLS
https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=nl&u=https://avls.nl/&prev=search
Procedura di outcross Associazione AVLS
Il Saarloos nasce da
linee di Pastori Tedeschi che hanno partecipato alla vita
militare, nasce dal Lupo ... sono Animali altamente sociali
nel familiare e solo di quello hanno bisogno, di una Famiglia
che li rispetti e li educhi nell'armonia delle loro peculiarità,
tutto come Natura vuole! ... non sono fantocci adibiti a gratificare
gli animi di sapiens diversamente intelligenti e diversamente
equilibriti a livello psichico.
...e come se non bastasse,
sono iniziati i mix-breed casuali di privati senza coscienza
e senza conoscenza; sapiens superficiali che giocano con le
vite degli sfortunati che gli capitano accanto.
... Anni fa volli fondare
un'Associazione che vigilasse sul Saarloos in Italia per evitare
che finisse fra le grinfie di incompetenti e che divenisse
il giocattolo di Natale o la cornucopia dei soliti noti (quello
che è successo con il cugino Cecoslovacco); volevo
formare un team serio e coscienzioso, preparato ed efficente;
volevo creare delle ''Riserve di accoglienza''; volevo fare
informazione attraverso meetimg sulla razza, sul Pastore Tedesco
e sul Lupo affinchè si potessero conoscere (i Saarloos)
sotto una gamma più vasta/completa; volevo valorizzarli
presentando le diversità individuali attraverso l'interazione
ludo-tecnica; volevo creare un database di tutti i soggetti
presenti in Italia... volevo un sacco di cose, ma un bel giorno
mi accorsi che ''volevo troppo (diciamo così)'' e ''lo
volevo solo io'', così lasciai l'Associazione (che
tutto fece - anzi niente fece di tutto questo e addirittura
fece, facendo il peggio del peggio).
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Difetti
genetici |