Saarloos in Italia

Quattro meravigliosi anni sono passati dal momento in cui le Lupe di Saarloos, Arowen e Eowyn, hanno varcato il cancello della nostra casa. Quattro anni di spettacolarità naturali, prive di affettazione, libere da addestramenti dolci o cruenti, esibite nella libertà di espressione e comprensione. Il 19 luglio, l’ultimo arrivato, il piccolo Lupo Faal, ha compiuto un anno, e ad ottobre sarà un anno che vive con noi, completando il nostro piccolo branco.

Tre soggetti in casa, tre caratteri diversi, uno il completamento dell’altro. Ogni cosa infatti, viene da loro affrontata in gruppo e, pur fidandosi di noi, non si sentono in perfetta armonia se uno di loro non è presente all’azione.
Arowen mantiene il ruolo di leader, Faal ha surclassato Eowyn, ed Eowyn – ottimo gregario – è il giullare di corte, la balia, il cuscino, l’elemento fondamentale per tenere equilibrata la stabilità del clan.

Saldi di nervi fino all’inverosimile, contrappongono a questa caratteristica, la diffidenza lupina che li porta, a volte, ad esagerare una mimica superflua, forse, per un lontano cugino pastorello.
Educatori encomiabili, basta a loro un semplice sguardo o un gesto al relatore, per ottenere l’effetto desiderato. Intolleranti all’uso della meccanizzazione e ripetizione addestrativa, sono invece molto aperti al dialogo, ma resta comunque il fatto che se lo stimolo non sarà particolarmente esauriente, non considereranno più la richiesta degna di rispetto.
Quel che fa di un Saarloos un cane particolare è il suo metterti costantemente alla prova, se non rimani il leader a cui si è votato, non sarà difficile per lui cercarne uno nuovo.
Per leader non si intende il capo autoritario, coercitivo privo di sorrisi, ma colui che dimostra di essere in grado di possedere, saldezza di nervi, pazienza, dolcezza e autorevolezza al contempo.
Se passeggerai con il Saarloos nel bosco, egli se ne andrà solo se non si ritiene unito a te.
Il posto nuovo, se naturale, lo affascina, ma tu lo affascinerai sempre di più, ed è per questo che amerà esplorarlo in tua compagnia, se così non fosse, seguirà la cosa più importante per lui e tu rimarrai con una corda in mano e il cuore spezzato fra quella corda e la tua coscienza.
Non prova invece alcuna attrazione per le faccende cittadine o appartenenti alla civiltà. Non tirerà al guinzaglio, ti camminerà al fianco in maniera passiva, felice solo del fatto che segue te, non pensando ad altro che a te, supererà lo stress di affrontare il caos proprio del vivere umano.
È per questo motivo che, pur dovendo conoscere il mondo, non ama la vita al di fuori del naturale.
Un Saarloos in città è cattiveria pura.

Mai sazi di studi e conoscenza, continuiamo la nostra ricerca del sapere, per cercare di conoscere al meglio questi stupendi ibridi di Lupo. Stiamo raccogliendo dati su quel che è stato prima della nostra conoscenza e stiamo mettendo insieme un diario sulle nostre esperienze con loro. Foto, video, appunti, storia saranno il materiale per un libro che stiamo scrivendo del quale accenno solo il titolo: “Il Lupo che è dentro di Me”.

Nella ricerca di notizie, non è possibile non consultare internet, la raccolta dati, pur essendo molto povera, ci porta a curiosare un po’ ovunque, approdando nei siti, nei blog e nei forum, dove sono scritte molte indicazioni induttive alla riflessione. Tutti coloro che hanno cercato notizie sul Saarloos, sono a conoscenza del primo impiego per cui vennero richiesti, la guida per ciechi, che fu poi abbandonato perché l’inserimento nella stirpe di ulteriore sangue lupino portò i soggetti ad una diffidenza esagerata. Il che significa, sfiducia e scarsa disponibilità a concentrarsi, unito ad un morboso attaccamento al branco e soddisfazione delle cose unicamente relazionate al branco.
Gli allevatori stranieri, fino ad oggi hanno combattuto affinché ciò non venisse mutato nel tempo.

L’allevatrice dei nostri Saarloos, Sig.ra Alexandra Windl, come tutti gli allevatori di questa razza, ad ogni cucciolo accompagna il certificato di assenza da oculopatie ereditarie e mielopatie degenerative, e allega il test del D.N.A. Inoltre si rende disponibile a fornire qualsiasi tipo di informazione caratteriale e sanitaria riguardo al cucciolo e alla sua genealogia.

In merito a questo, leggendo fra le pagine dell’etere, la mia attenzione è stata catturata dall’arrivo in una famiglia di una stupenda cucciola di Saarloos. La piccolina, all’età di due mesi, già il secondo giorno di vita nella nuova casa, rimane in solitaria senza distruggere ogni cosa che la divide dal resto del branco, passeggia tranquillamente nei grandi magazzini e accenna una lieve marcatura all’innalzamento della saracinesca di un negozio.
Posso pensare solo che la diversità delle linee di sangue fra gli allevamenti fa la stragrande differenza, e posso capire che una vita accompagnata ad un lupetto che non ti fa coriandoli di cuscini, non ti distrugge il giardino, non ti vomita in macchina le pappe di tutta una vita e scodinzola piacevolmente agli estranei, sia sicuramente più facile rispetto a quella tipica che il Saarloos ti presenta nel momento in cui inizi con lui la condivisione della tua esistenza. Altresì, ciò mi porta a pensare che la piccolina non sia propriamente un Saarloos caratteristico, oppure, che la sua superiorità, la induce a mostrare un aspetto distaccato e a non rivelare il suo vero io.

Oltre allo standard di razza originario, sul menù del nostro sito dei Saarloos, vedi anche sul sito dell’Allevamento di Fossombrone:

http://www.canelupodisaarloos.com/main2_Standard.htm

http://www.canelupodisaarloos.com/main4_Aspetti_Caratteriali.htm

Back