Fratello Cane si muove nella pancia di mamma. Ecco le prime contrazioni. Mamma comincia a respirare in maniera ritmata, si interrompe all’arrivo della contrazione e spinge, un attimo dopo ricomincia a respirare, altra interruzione, contrazione e spinta… finalmente appare un involucro bluastro. Mamma accuratamente incide il sacchetto, e comincia a leccare il piccolo salsicciotto fuoriuscito. Sotto quei baci, a contatto con la calda e morbida lingua di mamma, il cucciolo saluta la vita.
Fino alla nuova contrazione, causata dalla chiamata di un fratellino, mamma si occuperà esclusivamente di lui. Piano, piano il cucciolo, sempre più consapevole di essere al mondo, cercherà di alimentarsi. Il calore del corpo di mamma e l’odore forte del suo latte, gli indicheranno la via da seguire. Mediante dei movimenti striscianti, formando dei piccoli cerchi, presto arriverà a meta. Mentre lui è alla ricerca della mammella, mamma mangerà il sacchettino che lo conteneva, oltre al fatto che la ‘tana’ o ‘cuccia’ deve essere sempre pulita per far si che non ci siano problemi di igiene, tale involucro è ricco di sostanze nutrienti, le farà bene.
Uno sguardo al cucciolo, un altro bacio, una sbirciata in giro per controllare se tutto è pulito ed ecco arrivare un’altra contrazione, il fratellino sta bussando, vuole uscire.
Come per il primogenito, ugualmente senza disparità e preferenze, mamma si occuperà di lui e, appena sarà pronto per alimentarsi, dividerà le sue attenzioni fra i due fratellini.
Attenzione, eccone un altro che vuole unirsi alla compagnia.
Senza sosta, senza dare alcun segno di stanchezza, mamma si rimette all’opera.
I tre fratellini sono ora uno accanto all’altro. Invece di riposare mamma comincia a pulirli, a scaldarli, a stimolargli le pancine rosa.
Ah, quelle pance, mi ci perderei fra quelle mitiche pance…

Schh… silenzio adesso, i cuccioli sazi, accoccolati nella culla di mamma, si sono addormentati, e mamma, tranquilla sapendo di non aspettare più sorprese dell’ultimo momento, si lascia andare un pochino alla stanchezza. Chiude la testa verso il grembo, copre delicatamente i suoi cuccioli, i respiri si confondono, si uniscono. La parola famiglia ha acquistato il suo significato più vero...

L’odore è un elemento fondamentale per il Saarloos. All’odore si affida molto più che agli altri sensi.
Soprattutto nei primi tempi, ma frequentemente anche poi, è necessario mantenere un indumento usato indosso al momento del cambio d’abiti. Dobbiamo prestare attenzione anche all’uso di saponi e profumi troppo forti. È importante per il Saarloos, non perdere il contatto con l’odore della nostra pelle.
Al nostro rientro in casa, avverte la diversità di odori del mondo esterno. Gli odori del mondo al di fuori del suo, lo mettono in allerta, e, soprattutto i primi tempi, è consigliabile cambiare gli abiti da ‘uscita’ con quelli da ‘casa’, prima di varcare la porta d’entrata, l’accoglienza che ti riserva, può variare notevolmente se il tuo odore non prevale sugli altri: molto infantile e festosa, se sai di te, avversa e diffidente, se sai di qualcos’altro.
Il Saarloos è capace di farti sentire molto importante, e al contempo un essere strano da cui tenersi alla larga!
...

L’odorato in pista.
L’istinto alla ricerca nel Saarloos è qualcosa di estremamente naturale e decisamente selvatico.

Abbiamo portato Arowen ed Eowyn in pista che avevano pochi mesi, scegliendo per loro un terreno di pascolo che già avevano avuto modo di conoscere. Essendo molto diffidenti, volevamo che si sentissero a loro agio. Diversamente dalle nostre aspettative, la prima uscita è stata un po’ disastrosa, le Lupe non riuscivano a concentrarsi…
Non riuscivano a capire cosa si stesse chiedendo loro di fare e soprattutto non capivano perché dovevano farlo l’una lontana dall’altra, (Arowen in pista, Eowyn in macchina e poi al contrario). Non conoscendo bene i Saarloos, avevamo sottovalutato il grande bisogno che hanno di sapersi vicini. Dividere due Saarloos non è cosa da poco. E poi, sicuramente i loro punti interrogativi era dettati anche da una motivazione sbagliata.
La motivazione è fondamentale per il Saarloos; cosa potevano trovare in pista che già non avevano a casa nella ciotola, o in giardino, o lì accanto a loro o addirittura in macchina?... come far capire ad una figlia di Lupo che deve seguire una traccia dove può trovare del cibo anche se non ha fame, che deve trovare un gioco quando dei giochi non le importa molto, o che deve trovare, che cosa non si sa, visto che il suo mondo – il branco – sa benissimo dove sia, Paolo ed io accanto a lei, e la sorella in macchina?...

La conferma di pista sono i biscotti che adorano, la traccia è molto marcata, l’odore si diffonde un po’ troppo rispetto ad una semplice impronta, questo dovrebbe portarle a superare le insicurezze.

Superate le perplessità nelle prime piste, le due Saarloos assumono atteggiamenti completamenti diversi: Arowen annusa la traccia, parte decisa a passo lento… la sua attenzione è alla traccia e a tutti i suoni fra gli alberi vicini, alla brezza leggera che di tanto in tanto fa arrivare un profumo poco lontano, ai cinguetti degli uccellini, al rumore del ruscello… le emozioni che trasmette sono indescrivibili.
Eowyn, come in tutte le cose, è più veloce della sorella, divora la traccia, lascia volutamente qualche conferma, l’obiettivo è la meta… di tanto in tanto, si gira su stessa e procede a ritroso, forse controlla quel che faccio io che la seguo a breve distanza… poi si mette perpendicolare alla traccia, forse controlla qualcos’altro, ma il naso è sempre a terra, dopo poco è a meta… con Eowyn non hai il tempo di vivere emozioni, le sue azioni si svolgono in maniera veloce e imprevedibile che non hai la possibilità di assaporarle se non nel momento in cui, tornati a casa, ripensi a quel che è accaduto.

Poi un bel dì, entrambe hanno perso l’interesse per la traccia, probabilmente la monotonia della ripetitività, la facilità della traccia, la conoscenza di cosa le aspettava, ha abbassato in loro la motivazione e così, da quel momento solo tracce molto, molto particolari e soprattutto non facili.

Quel che distingue un buon cercatore, oltre all’istinto, è la presenza nel suo carattere di un temperamento medio, per evitare che la difficoltà di esecuzione del tracciato possa fargli cercare una via per uscire dalla situazione in quel momento non gradita, e una soglia di reazione dei nervi alta, affinché la sua attenzione nella ricerca non sia infastidita da elementi che possano turbarne la tranquillità.

Cosa può turbare la tranquillità di Fratello Cane e di Fratello Lupo?
Il mutamento dello stato. L’imprevisto che può mettere in allarme più del dovuto, se il nervosismo prende il sopravvento. La soglia di reazione dei nervi si distingue se il soggetto è carente di sicurezza, il che è conseguenza di poca resistenza psicologica agli stress negativi. Logicamente non si può racchiudere una caratteristica deficitaria in poche righe e con sole quattro parole, l’insicurezza è correlata a fattori della crescita, a esperienze vissute che ne hanno forgiato positivamente o negativamente la formazione.
Senza rimanere nel tema specifico della ricerca, vorrei qualificare i temi toccati in queste ultime righe: tempra, sensibilità, diffidenza, paura, nervi… un bel guazzabuglio di perplessità.
Anche se all’apparenza può sembrare un gioco di sinonimi, c’è una grande differenza fra le qualità naturali citate.
Tempra – capacità di sopportare un’esperienza negativa psicologica e/o fisica.
Sensibilità – capacità di percepire e di assorbire le piccole sfumature psicologiche.
Diffidenza – mancanza di fiducia in ciò che non si conosce.
Paura – forte turbamento di pericolo che porta ad agire in maniera esagerata.
Soglia di reazione dei nervi – limite dei nervi sottoposti a stress.
L’insicurezza nel cane non è la mancanza di fiducia in se stesso, ma la consapevolezza di non essere abbastanza forte per poter affrontare il problema ‘x’...

Tratto dal libro "Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura" di Barbara Tullio e Paolo Caldora

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