Esplorazioni
Martedì
14 settembre 2010
Sono le dieci di mattina, scendiamo nel bosco. Essendo periodo di
caccia, dobbiamo ispezionare la parte bassa del terreno per verificare
che tutto sia in ordine. Il bosco è un buon nascondiglio
per le volpi, gli istrici e i cinghiali che si aggirano qui intorno,
e proprio per questo, non vogliano che ci sia accesso alcuno per
cacciatori e scorta. I Saarloos e l’inseparabile Ciro (il
Pastore Tedesco che vive con loro) adorano questo momento della
giornata.
Fino
alla seconda recinzione sono tutti e quattro liberi di correre
e di perlustrare dove vogliono, poiché è quasi
impossibile, di giorno, che possano incontrare qualche animaletto.
Questa parte di terreno è compresa nel giardino di
casa, e nelle ore diurne è di libero accesso ai nostri
cani, il Selvatico lo sa e non osa mai salire se non di notte,
di giorno si gode la tranquillità della parte sottostante. |
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Giunti
al cancello di confine, Arowen si siede al mio fianco destro e aspetta,
Ciro cerca di mantenere il primo posto davanti all’uscita,
Eowyn e Faal, fanno i vaghi gironzolandoci intorno. Eowyn e Faal
essendo i cacciatori del clan, non possono scendere liberi, e mal
digeriscono il fatto di dover essere assicurati ai guinzagli. È
vero che per loro la caccia è naturale, ma visto che il cibo
lo hanno a casa e quella parte di bosco è stata lasciata
come riparo dal fucile dell’uomo, per il Selvatico, non è
giusto che siano proprio i nostri cani ad arrecare danni agli animali
ospiti.
La voglia di scendere nel bosco è tanta, così anche
i due lupetti ribelli accondiscendono e indossano il guinzaglio.
Siamo pronti, apriamo il cancello.
Ciro
corre a cercare un bel legno grosso da portare in giro, Arowen
mette subito il naso a terra, cerca qualcosa, poi annusa l’aria
e nuovamente il terreno – stesso comportamento che teneva
da piccola nella ricerca in pista. Paolo si inoltra nella
stradina che porta fin giù al confine esterno. Eowyn
e Faal sono con me. Chiamo Arowen e Ciro e anche noi scendiamo. |
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Ciro
corre da Paolo, Arowen si pone avanti ai due Saarloos, Eowyn prende
posizione al suo fianco destro poco dietro la linea della sorella,
Faal fa la stessa cosa ma a sinistra, io dietro, in cordata. I guinzagli
sono tesi ma non in tiro. I tre Lupi si incamminano in linea come
se fossero una muta di Husky, ma Husky non sono e mai nessuno ha
insegnato loro a mettersi in cordata. Ancora una volta sono spettatrice
di un atteggiamento naturale.
Il
terreno del nostro bosco è un po’ scosceso, la pendenza
favorisce la possibilità di scavare tane e gli alberi, le
cui radici sono fortissime, non permettono alla terra di franare
nel periodo delle piogge, la passeggiata si limita a visionarne
la parte esterna e il sentiero che lo passa trasversalmente.
Arowen perlustra i piccoli accessi, creati dagli ospiti, sotto la
vegetazione di confine.
Nei
punti più ripidi, i tre Saarloos aprono la loro figura a
ventaglio proseguendo quasi in linea. Quando Arowen si ferma ad
annusare le tracce, anche Eowyn e Faal si arrestano, guardano nella
direzione di Arowen, con il muso basso, forse per inalare l’odore
e poi, probabilmente nel momento in cui hanno trovato il segnale,
alzano il naso e cercano nell’aria. Spesso la direzione che
prendono subito dopo è la via che entra nel bosco. Entrati
nel bosco, Arowen rimane avanti a me, Eowyn si pone avanti a lei
sul fianco sinistro e Faal avanti a tutti sulla destra.
Credo fortemente
all’importanza della condotta a destra o a sinistra variabile
dal cambiamento di ruolo assunto al momento della particolare azione.
Tratto
dal libro "Il Lupo che è dentro di me" di Barbara
Tullio
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